Sabato 5 ottobre, si è tenuto con successo il convegno “Regole di vita, alimentazione, comportamenti corretti per la salute”, promosso dalla sezione Cesena Malatesta di Fidapa BPW Italy in collaborazione con la nostra associazione e con il supporto di BCC Romagnolo.
Il convegno ha esplorato il legame tra salute e ambiente, evidenziando come uno stile di vita sano e scelte consapevoli possano contribuire alla prevenzione dei tumori.
Tra i relatori, esperti in nutrizione e oncologia hanno presentato buone pratiche per ridurre i fattori di rischio e aumentare quelli protettivi, aprendo poi al pubblico uno spazio per le domande.
A seguito delle richieste di alcuni partecipanti pubblichiamo qui una sintesi degli interventi della Dott.ssa Marina Faedi e della Dott.ssa Franca Sabbadini.
ALIMENTAZIONE E TUMORI
Dott.ssa Marina Faedi oncologa, già responsabile DH Oncoematologia Irccs-Irst sede di Cesena
Due premesse
- Non esiste un’unica causa che possa spiegare l’insorgenza di un tumore
Per questo motivo il tumore e ‘ una malattia a GENESI MULTIFATTORIALE
- Nessun alimento da solo puo’ ridurre il rischio di ammalarsi di tumore
Mentre specifici alimenti e bevande come carne rossa ed alcol possono accrescere il rischio di alcuni tipi di cancro
Punto 1
- PATRIMONIO GENETICO: Solo una piccola parte dei tumori diagnosticati sono causati dai fattori genetici ereditari. Per questo motivo si parla di familiarità e non di ereditarietà. Se nella nostra famiglia sono purtroppo presenti dei casi di cancro, non vuol dire pero’ che anche noi svilupperemo la malattia nel corso della nostra vita. È necessario però prestare maggiore attenzione ai comportamenti e agli stili di vita e sottoporsi ai controlli di screening.
- ETA’: è forse il fattore di rischio più importante perché la maggior parte dei tumori si sviluppa in tarda età,anche se non esclude che una patologia oncologica possa svilupparsi a qualunque età
- STILI DI VITA E COMPORTAMENTI: Il fumo di sigaretta, il consumo di alcol, l’esposizione solare sbagliata, obesità e sedentarietà aumentano il rischio di svilupparlo.
- PATOLOGIE PREGRESSE E INFEZIONI: Nel caso di alcune patologie o malattie croniche il rischio di ammalarsi di cancro può aumentare nel corso della vita. Inoltre, pur non essendo il cancro una patologia contagiosa, né provocata direttamente da virus o batteri, esistono alcune infezioni che aumentano il rischio, come il virus dell’HPV (papilloma umano) o il virus di Epstein Barr.
- I FATTORI AMBIENTALI: Nell’ambiente circostante nel quale viviamo possono trovarsi sostanze pericolose che aumentano il rischio di cancro. Ad es minerali o metalli, sostanze chimiche, come benzene o amianto, alle quali spesso vengono maggiormente esposte alcune categorie di lavoratori. Inoltre non meno importante l’inquinamento atmosferico
Molti e differenti fattori concorrono nello sviluppo della malattia, però la maggior parte dei fattori di rischio sono modificabili.
Quasi 1 tumore su 3 si potrebbe evitare modificando i propri comportamenti.
ALIMENTI
- Studiare gli alimenti è complicato perché contengono molte sostanze diverse e i loro effetti sono dati dalla loro somma.
- Gli studi nutrizionalisi basano soprattutto su osservazioni epidemiologiche che individuano associazioni tra il consumo di determinati gruppi di alimenti e la frequenza di tumori nella popolazione studiata. Il nesso causale tra alimenti e malattie e’ necessario che sia confermato con ulteriori dati sperimentali.
- Chi vuole prevenire la malattia deve affidarsi, più che a un particolare alimento, a una dieta sana, varia e moderata.
- Deve anche tener conto di altri comportamenti per ridurre il rischio di malattia, come l’assenza di attività fisica, il consumo di alcol e soprattutto il
La corretta assunzione di alimenti, associata a uno stile di vita attivo e moderato,costituisce la base della prevenzione del cancro. E’ dimostrato, da numerosi studi scientifici, che attraverso l’alimentazione si previene:
- fino al 20% i tumori alla cervice uterina e prostata
- fino al 33% i tumori al polmone
- fino al 50% i tumori alla bocca, faringe e al seno
- fino al 66% i tumori al fegato
- fino al 75% i tumori al colon-retto, esofago e stomaco
Sono tutte malattie provocate da una dieta altamente calorica, ricca di proteine di origine animale, grassi, carboidrati raffinati e povera invece di frutta e verdura
Gli scienziati hanno definito un altro organo nel TESSUTO ADIPOSO riconoscendo che il grasso in eccesso incrementa la produzione di ormoni della crescita e sessuali, oltre all’infiammazione .
Queste sono tre condizioni che sono associate a una maggiore probabilità di aumentare il numero di cicli riproduttivi cellulari fino a perderne il controllo, portando alla formazione di cellule tumorali.
E’ soprattutto la presenza di grasso addominale e viscerale quello
non palpabile poiché situato in profondità, intorno agli organi centrali del corpo, a rappresentare un fattore di rischio. Ecco perché si dice che la circonferenza della vita è con ogni probabilità un parametro più attendibile rispetto al peso corporeo e al BMI.
Quanto agli estrogeni, sintetizzati anche direttamente dal tessuto adiposo, una loro presenza eccessiva nell’organismo accresce le probabilità di ammalarsi di cancro (del seno, dell’utero e dell’ovaio) soprattutto per le donne.
L’obesità, inoltre, rende più difficile per i tessuti assorbire gli zuccheri. Così il pancreas finisce per incrementare in eccesso la produzione di insulina, senza che questa riesca però a ridurre sensibilmente il livello di zuccheri nel sangue. La conseguenza è un aumentato rischio di diabete, che può favorire tra l’altro l’insorgenza di alcuni tipi di cancro, ad es colon e rene.
Inoltre l’insulina favorisce la produzione di un fattore di crescita, chiamato IGF-I, che è un vero e proprio “alimento” in particolare per le cellule cancerose.
L’aumento della diffusione dell’obesità è stato anche favorito dai processi di modernizzazione insieme a una progressiva industrializzazione e a scambi commerciali su scala globale. L’industria alimentare ha modificato la qualità degli alimenti abitualmente consumati. La stagionalità è stata superata, le porzioni degli alimenti sono diventate sempre più abbondanti e la disponibilità di cibi ipercalorici supera il nostro fabbisogno.
La diffusione del trasporto motorizzato, degli elettrodomestici e dei macchinari per il lavoro hanno favorito inoltre una vita sempre più sedentaria.
Questi fattori, insieme ad aspetti genetici e altri determinanti ambientali, come per esempio l’educazione al corretto consumo di cibo ed esempi familiari(ad es l’abitudine sempre piu’ frequente di mangiare fuori casa e/o di consumare cibi pronti e/o processati) rappresentano alcune cause importanti dell’incremento dell’obesità nel mondo.
Data la complessita’ del legame fra nutrizione e cancro occorre cambiare il nostro comportamento nelle nostre abitudini e possiamo farlo come ad es leggere le etichette e diminuire il consumo degli alimenti processati ultralavorati
Ridurre il rischio non e’ un’utopia attraverso le scelte di tutti i giorni
Pero’ i risultati non si ottengono eliminando un singolo alimento ,ma adottando una dieta varia ed equilibrata associata ad una vita attiva
A questo proposito riporto le linee guida internazionali del WORLD CANCER RESEARCH FUND (FONDO MONDIALE PER LA RICERCA SUL CANCRO )
LE RACCOMANDAZIONI DEL FONDO MONDIALE PER LA RICERCA SUL CANCRO
- MANTIENITI NORMOPESO
- MANTIENITI FISICAMENTE ATTIVO
- CONSUMA CEREALI INTEGRALI, VERDURE, FRUTTA E LEGUMI
- LIMITA IL CONSUMO DI ALIMENTI PROCESSATI RICCHI IN GRASSI E ZUCCHERI
- LIMITA IL CONSUMO DI CARNE ROSSA ED EVITA IL CONSUMO DI CARNI LAVORATE
- EVITA IL CONSUMO DI BEVANDE ZUCCHERATE
- LIMITA IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE
- SODDISFA I FABBISOGNI NUTRIZIONALI ATTRAVERSO LA DIETA
- SE PUOI ALLATTA IL TUO BAMBINO AL SENO
- LE RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE ONCOLOGICA SONO VALIDE ANCHE PER CHI HA GIA’ AVUTO CASI DI TUMORE
In sintesi
DALLE LINEE GUIDA CREA ORGANO NAZIONALE DI RICERCA IN AGRICOLTURA
PIU’ E’ MEGLIO piu’ frutta e verdura
piu’ cereali integrali e legumi
BEVI ACQUA
MENO E’ MEGLIO grassi zuccheri sale bevande alcoliche
SCEGLI LA SOSTENIBILITA’ varia l’alimentazione
Attenti a diete e integratori
In allegato la rappresentazione delle 10 Raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul cancro(WCRF)
WCRF_2018_20_06_Le_10_Raccomandazioni_per_la_prevenzione_del_cancro.
SOSTENIBILITA AMBIENTALE DI UNA SANA ALIMENTAZIONE
Dott.ssa Franca Sabbadini, oncologa, medico ambulatoriale presso Arrt
Il Servizio Clima del progetto Europeo Copernicus (C3S ) ha appena comunicato che la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi ( settembre 2023- agosto 2024 ) è stata la più alta mai registrata per un periodo di 12 mesi. Dagli anni ’80, ogni decennio è stato più caldo del precedente , e il periodo dal 2011 al 2020 è stato il decennio più caldo mai registrato con un aumento di 2°C rispetto alla temperatura dell’epoca preindustriale e questo provoca gravi impatti negativi sull’ambiente naturale , sulla salute e il benessere umano , compreso un rischio molto elevato di cambiamenti pericolosi e potenzialmente catastrofici nell’ambiente globale .
Per questo motivo la Comunità Internazionale ha riconosciuto la necessità di mantenere il riscaldamento terrestre ben al di sotto dei 2°C e intanto di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 °C.
La causa principale dei cambiamenti climatici è l’effetto serra dovuto ai gas presentinell’atmosfera terrestre.
Molti di questi gas sono presenti in natura , ma le attività umane fanno aumentare le concentrazioni di alcuni di essi nell’atmosfera : in particolare : l’Anidride carbonica CO2, il metano , l’ossido di azoto e i gas fluorurati etc
La CO2 prodotta dalle attività umane è il principale fattore del riscaldamento globale mentre il metano ha un effetto serra più potente ma ha una vita atmosferica più breve : di circa 20 anni , mentre la CO2 e l’ossido di azoto hanno una vita lunga centinaia di anni .
CAUSE DELL’AUMENTO DELLE EMISSIONI
- La combustione di carbone , petroli e gas che produce anidride carbonica CO2 e ossido d’azoto : questa è l’energia per industria, auto mobili e camion , riscaldamento , costruzioni , aerei , navi etc.( è la causa principale )
- L’abbattimento delle foreste ( deforestazione ) Gli alberi assorbono la CO2 dalla atmosfera , abbattendoli questa azione viene a mancare e la CO2 immagazzinata viene rilasciata nell’atmosfera .
- Lo sviluppo dell’allevamento di bestiame , negli ultimi 30 anni la produzione mondiale di carne è triplicata : inoltre I bovini e gli ovini producono grandi quantità di metano durante il processo di digestione . Nella foresta Amazzonica è in atto una grande deforestazione , anche dolosa per mano umana, e il 91 % dei terreni recuperati viene usato per pascoli e per la produzione di mangimi per il bestiame .
- I fertilizzanti azotati producono emissioni di ossido di azoto
- I gas fluorurati sono emessi da apparecchiature ( di refrigerazione , e condizionamento d’aria , pome di calore , estintori , impianti fissi di protezione antincendio , commutatori ad alta tensione ) e causano un potente effetto serra , superiore a quello della CO2.
Per arrestare il Riscaldamento Globale occorre raggiungere l’azzeramento delle emissioni di CO2 in tutto il mondo, e anche la riduzione di altri gas a effetto serra come il metano può avere un forte impatto soprattutto a breve termine .
La produzione di cibo che ruolo ha ?
La FAO stima che l’industria del cibo sia responsabile di più del 25 % delle emissioni globali di gas serra e che lo spreco di cibo sia responsabile delle emissioni di 3,3 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno . ( cifra che supera le emissioni tot di CO2 dell’India e poco meno di USA ) , e vede nel cambiamento della dieta e delle nostre abitudini alimentari uno dei principali strumenti per diminuire la quantità di gas serra emessi nella atmosfera.
Andiamo quindi a conoscere e classificare la sostenibilità dei singoli alimenti , valutando il loro impatto ambientale attraverso la così detta “Analisi del ciclo di vita “ che prevede lo studio di tutti i passaggi della filiera : dalla fase agricola ( consumo di suolo , di acqua , di fertilizzanti azotati ) a quella della distribuzione ( trasporto su ruote o navi ), del packaging con la plastica , del consumo ( tipo di cottura a gas , elettrica ) e dello smaltimento ( come si eliminano ? e dove ? )
Gli studi analizzano degli indicatori di sintesi dell’impatto ambientale che comprendono
- L’impronta carbonica : che valuta le emissioni di gas ad effetto serra legate alla produzione di un bene o di un servizio lungo il suo intero ciclo di vita : cioè dalla materia prima allo smaltimento finale del prodotto. Viene misurato in massa di CO2 equivalente.
- L’impronta idrica che misura il volume di acqua direttamente o indirettamente consumata lungo le diverse fasi della filiera per produrre gli alimenti e si esprime in litri o m3
- L’impronta ecologica che calcola la superfice terrestre o marina , biologicamente produttiva , necessaria a generare le risorse e ad assorbire i rifiuti che produce e si misura in m2 o ettari globali
Partiamo quindi dalla piramide alimentare
- I vegetali, i semi e i cereali necessitano di minime lavorazioni per cui hanno un impatto ambientale molto basso .
Ogni Kg di alimento prodotto comporta la emissione di meno di 2 Kg di CO2
Il riso fa eccezione con 5 KG di CO2 - Per i derivati animali ( uova , formaggi, latticini ) e pesce per ogni Kg di alimento prodotto si va dai 5 Kg di CO2 emessi per uova e pesce ai 20 Kg di CO2 per ogni Kg di formaggi e latticini
- Attenzione al pesce perché questi valori cambiano se siamo in presenza di allevamenti ittici intensivi come per il branzino , il tonno e il salmone . Utilizzate le etichette del codice FAO di provenienza . per es :la zona Fao 37 del mediterraneo che ne garantisce la sostenibilità e la qualità..
- Carne e insaccati : pollo , avicoli e suini e manzo sono ultimi in classifica per l’importante impatto ambientale . per ogni Kg di carne prodotta vengono emessi 60 KG di CO2 e sono necessari oltre 700 litri di acqua per Kg di prodotto .
Un esempio pratico : se gli USA ( grandi consumatori di carne !) rinunciassero per 1 giorno solo alla settimana a carne e derivati , in 1 anno, si risparmierebbe l’equivalente dell’inquinamento dovuto a 7,6 milioni di automobili.
In generale al crescere della complessità della filiera alimentare aumenta anche l’impatto ambientale . al contrario , alimenti che necessitano minime lavorazioni, come ortaggi e frutta , in genere hanno un impatto minore.
Se il settore alimentare è responsabile di quasi 1/3 delle emissioni globali di gas serra , di queste l’ 70% è dovuto agli allevamenti intensivi di Bovini , maiali e pollame per produrre carne e i suoi derivati.
In base ai risultati delle ricerche scientifiche , le scelte alimentari quotidiane condizionano , non solo lo stato di salute , ma anche la qualità dell’ambiente .
Come ridurre l’impatto ambientale dovuto al consumo di cibo ?
- Ridurre il consumo di proteine animali ( invece la produzione mondiale di carne è triplicata dal 1971 al 2010 a fronte di un aumento della popolazione globale dell’80% )
- Ridurre il consumo di cibi processati
- Diminuire lo spreco alimentare
- Diminuire l’uso di imballaggi plastici monouso
- Preferire il cibo locale e stagionale.
Una alimentazione sostenibile deve però anche essere conciliabile con il benessere psico fisico e sociale degli individui.
per es. una dieta vegana ( senza carne pesce latte uova e miele ) non sempre è adattabile a fattori economici, a fattori legati alla cultura , alla socialità, alla convivialità , alle condizioni fisiche o allo stile di vita del singolo !!
Invece si può iniziare a introdurre piccoli cambiamenti alle proprie abitudini alimentari per ridurre il proprio impatto sul pianeta : per es. in una dieta onnivora con carne quotidiana , sostituendo solo il 10 % dell’introito calorico quotidiano proveniente da manzo e carne processata: con frutta , verdure , frutta secca, legumi e pesce selezionato , si ottengono sostanziali miglioramenti per la salute e anche il 33 % di riduzione della impronta carbonica .
Secondo la FAO : il concetto di Alimentazione sostenibile comprende la capacità di essere ecologicamente compatibile , economicamente efficiente, socialmente equo, culturalmente accettabile e accessibile , e deve rispettare la Biodiversità e gli Ecosistemi e ovviamente deve garantire l’adeguatezza dal punto di vista nutrizionale.
La FAO raccomanda ai Paesi di adottare Linee Guida per una dieta sana per la salute e sostenibile per l’ambiente. Italia ha aderito fra i primi , nel 2003 e alle revisioni del 2012 e ora del 2018 con l’ INRAN : Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione .
Il libro edito da ARRT “ALLA RICERCA DI UN’ALIMENTAZIONE SANA” descrive in maniera semplice ed esaustiva le linee guida che le Istituzioni regionali , nazionali, Europee e dell’ONU raccomandano di adottare.