I gas serra, presenti nell’atmosfera terreste, contribuiscono a trattenere il calore sulla superficie terrestre e ad aumentare la temperatura climatica.
La nascita della economia industriale in occidente (tra ottocento e novecento) e la sua diffusione a tutto il mondo (tra novecento e duemila) ha contribuito e contribuisce ad aumentare i gas serra di origine umana e ad aumentare la temperatura della superficie terrestre. Questo aumento determina un aumento delle terre desertificate e della carenza d’acqua in ampie zone dell’Africa settentrionale e dell’Asia centrale, una modificazione profonda della distribuzione spaziale e temporale delle piogge e una maggiore frequenza di eventi estremi nel mondo, effetti negativi sulla salute umana (es.diffusione di malattie infettive tropicali, maggiore incidenza di tumori e malattie respiratorie).
I gas serra con maggiore incremento nell’atmosfera, oltre al vapor acqueo, sono l’anidride carbonica e il metano, provenienti in gran parte dalla produzione di carbone e gas naturale, dalla energia fossile (combustione-consumo di petrolio, carbone, gas naturale), dalla degradazione delle biomasse e del materiale organico in ambiente chiuso ed anaerobio (es. discariche), dall’abbattimento di piante e foreste che assorbono anidride carbonica. Poiché dunque i gas serra sono determinati dal consumo di energia non rinnovabile da parte di ciascuno di noi, è evidente che ciascuno di noi coi suoi comportamenti è responsabile per la sua parte della produzione di gas serra e del riscaldamento del pianeta e modificando in fretta questi comportamenti può contribuire a contrastare questo fenomeno.
Ognuno di noi lo può fare con cinque semplici passi che può seguire e diffondere nella comunità in cui vive.
Tra questi il primo è 1) il passaggio domestico all’uso delle energie rinnovabili come quella solare ed eolica coi pannelli solari e fotovoltaici. Questo passo va accompagnato 2) da una serie di abitudini che abbassano il nostro consumo quotidiano di energia: spegnere le spie di stand bay degli elettrodomestici, installare lampade a basso consumo energetico, ridurre il consumo di acqua calda facendo docce brevi e lavando gli abiti con acqua tiepida, isolare termicamente le pareti domestiche e diminuire in inverno di almeno un grado l’impostazione del termostato. Consumare meno energia si ottiene anche 3)cambiando la propria alimentazione: mangiare più frutta, verdura e cereali e meno carne significa diminuire gli allevamenti di animali che producono gas serra e aumentare i terreni coltivati a cereali per sfamare più uomini e meno animali; inoltre poiché confezionare, raffinare e inscatolare cibo richiede energia è preferibile mangiare meno alimenti confezionati, raffinati e in scatola. Gas serra provengono anche 4) dalla combustione dei motori delle nostre auto, dunque occorre preferire modelli di auto a basso consumo, ibride ed elettriche e abbandonare l’uso del diesel che aggiunge la diffusione nell’ambiente dei particolati inquinanti. Per la stessa ragione nei trasporti urbani dovremo preferire gli spostamenti a piedi, in bicicletta e coi trasporti pubblici anziché l’uso dell’auto. Infine poiché rifiuti e discariche contribuiscono all’effetto serra, particolare attenzione dovremo dedicare 5) alla raccolta differenziata, al riuso e al riciclo dei rifiuti, con particolare riguardo ai rifiuti organici che per esempio potremmo riutilizzare come concime del nostro orto o del nostro giardino, dove coltivare verdure a chilometro zero e piante che assorbono l’anidride carbonica. Questi sono i cinque passi che ognuno di noi come cittadino del mondo può fare.
Certo poi anche Stati e Governi devono fare il proprio dovere a fianco dei cittadini, con incentivi economici e morali ai comportamenti virtuosi, con interventi forti sulle grandi industrie di produzione e di trasformazione. Su questa parte il cittadino può influire col suo voto politico. Può decidere di seguire e premiare il leader politico che si batte per le energie rinnovabili e per il controllo climatico e punire invece quello che mette il problema climatico all’ultimo posto della sua agenda o sostiene addirittura che carbone e petrolio sono il futuro del mondo anziché la sua catastrofe.
Francesco Ciotti