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31 Maggio Giornata Mondiale senza Tabacco

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 31  maggio  di  ogni  anno  celebra  la Giornata Mondiale senza Tabacco con l’obiettivo di mettere in luce i rischi associati all’uso del tabacco e promuovere politiche efficaci a ridurne il consumo.

Il consumo di tabacco continua a provocare nel mondo 8 milioni di morti all’anno.

In Italia il fumo uccide una persona ogni sei secondi, per un totale di oltre 90 mila decessi l’anno, di cui il 25% di età compresa tra i 35 e i 65 anni. Eppure a questi dati viene data minore rilevanza e dignità di quelli che riguardano ad esempio i decessi per incidente stradale, circa 3500 l’anno.

Secondo il Ministero della Salute nel nostro Paese il fumo è la prima causa di mortalità e morbilità evitabile con un costo che si aggira intorno all’8% della spesa sanitaria totale, cioè un totale di spese ospedaliere di oltre 500 euro l’anno per ciascuno degli oltre 11 milioni di tabagisti.

La dipendenza da tabacco è riconosciuta come una malattia, condivide con le altre dipendenze gli stessi meccanismi neurochimici di base.

La nicotina è il più importante componente che può determinare dipendenza dal tabacco, perché causa a livello biomolecolare una serie di alterazioni che portano il fumatore ad un incremento progressivo delle sigarette fumate mediante aumento numerico dei recettori nicotinici, alterazione dei meccanismi di autoregolazione della volontà, modificazioni delle funzioni cellulari e alterata percezione del piacere.

Fumare è una scelta sottovalutata quando da giovanissimi si accende la prima sigaretta e le maglie della dipendenza si chiudono strette intorno al fumatore.

Particolarmente a rischio è l’esposizione fetale alla nicotina e la trasmissione transgenerazionale delle modificazioni epigenetiche che ne conseguono.

Falsi miti: il fatto che le sigarette “rollate” siano più salubri rappresenta un mito da sfatare; infatti una minor quantità di tabacco viene compensata da un’inalazione più profonda con la conseguente assunzione della stessa quantità di nicotina e di altri prodotti nocivi della combustione.

Smettere di fumare senza una assistenza professionale adeguata non è semplice per vari motivi: il fumo si configura come una “addiction”, una dipendenza comportamentale vera e propria.

Sebbene la maggior parte dei fumatori voglia smettere i tentativi sono spesso destinati a scarso successo se non pianificati e messi in atto all’interno di strategie integrate.

 

Dott. Giampiero Pasini

Pneumologo

 

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Un aiuto concreto per smettere di fumare grazie ai centri antifumo.

I CENTRI ANTIFUMO sono strutture che rivestono un ruolo centrale nel  processo  di disassuefazione,  offrendo  percorsi specialistici ed eterogenei basati prevalentemente su terapie farmacologiche, interventi individuali e interventi di gruppo e per questo si avvalgono di differenti professionalità tra cui medici, infermieri professionali, psicologi.

Il percorso per la disassuefazione dal fumo è gratuito.
La persona viene seguita nel tempo con controlli periodici, anche per la prevenzione delle ricadute.

         

QUI L’ELENCO DEI CENTRI DELLA ROMAGNA

https://www.auslromagna.it/servizi/servizi-alfabetico/schede-informative/577-smettere-di-fumare#cesena-servizio-dipendenze-patologiche

 

 

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